Diretta Spread

mercoledì 28 settembre 2016

ESCLUSIVA CSV: DECRETO INGIUNTIVO CONTRO DI PIETRO STABILISCE NUOVO PARADIGMA GIURISPRUDENZIALE

Colloquio telefonico con AVV. FRANCESCO PAOLA, l'uomo dietro alla condanna dell'ex simbolo di "Mani Pulite"

All'indomani del decreto ingiuntivo che ha condannato il tribuno decaduto e di cui abbiamo dato conto ieri, abbiamo raggiunto telefonicamente l'amico Avv. Francesco Paola per avere qualche informazione supplementare in prima persona.

FP inizia cosi':

"Quello che ci tiene più rimarcare e' che questo importantissimo decreto ingiuntivo ha stabilito il principio cardine della responsabilità personale dei titolari di una associazione politica (quella denominata "ITALIA DEI VALORI", n.d.r.) titolata alla percezione dei rimborsi elettorali ed i soci dell'associazione stessa (il trio Di Pietro - Mazzoleni - Mura) e che rappresenta un precedente storico nella definizione dei rapporti fra politica e cittadinanza in questo paese ..."

F.P. continua poi illustrando 


"... gli obiettivi principali della nostra azione giudiziaria miravano a:

  • Ristabilire l'agibilità politica del gruppo nostro cliente (Chiesa-Occhetto, n.d.r.) ed, in conseguenza, stabilire un principio valido anche per altre liste in simili situazioni;
  • Illustrare le responsabilità gravissime della Camera dei Deputati come "ente pagatore"per l'omessa vigilanza sulla legittimità delle associazioni preposte a ricevere i rimborsi elettorali.
..."

Aggiungiamo noi che questo tipo di comportamento ha provocato danni gravissimi all'ordine democratico, con formazioni che avrebbero potuto aspirare ad una rappresentanza parlamentare e che hanno visto invece il loro diritto di tribuna compromesso da una interpretazione forse interessata ma certamente negligente da parte degli enti preposti.

F.P. ricorda a questo proposito che già nel 2012 egli riusci' ad ottenere, contro ogni aspettativa, una importantissima e fondamentale pronuncia dalle sezioni unite della cassazione che rimettevano il tema alla giurisdizione ordinaria e non a quella "interna" della Camera, che altrimenti sarebbe stata chiamata a decidere sulla legittimità dei suoi stessi comportamenti.

Come CSV non possiamo che augurarci che questa sentenza rappresenti sono la prima di una lunga serie che faccia si che i cittadini si sentano nuovamente rappresentanti dalle istituzioni e che la politica divenga finalmente qualcosa che abbia a che fare con l'interesse generale e non con baronie di carattere personale o familiare.

A queste condizioni, e solo a queste, saremo anche noi nuovamente della partita!

Partecipa alla discussione nel nostro gruppo FaceBook!


martedì 13 settembre 2016

CORTE DEI CONTI UE: Romania e Bulgaria non erano pronte per adesione.

Potrebbe sembrare il segreto di Pulcinella, ma da quanto emerge dal recente rapporto sull'assistenza pre-adesione dei paesi dei Balcani occidentali, ne' la Romania ne' la Bulgaria erano pronte per l'entrata nell'Unione. 

La decisione fu quindi squisitamente politica, senza alcun supporto fattuale rispetto ai parametri stabiliti nel processo di allargamento. 

Il rapporto della Corte del 2007 dove si dava parere negativo fu ignorato, come troppo spesso accade, quando paesi con i parametri di stabilita' non in regola sono ammessi in "club" prestigiosi come quelli della moneta unica per "il quieto vivere", salvo poi pagarne pesanti costi in termini di competitività economica, come successo ad Italia e Grecia.

Il Consiglio (composto dai rappresentanti dei governi degli stati membri) e la Commissione (che riceve la fiducia dal Parlamento Europeo eletto dai cittadini) dovrebbe ascoltare di più gli altri organi, non lasciarsi guidare esclusivamente dall'ideologia e da considerazioni politiche a corto termine.

Partecipa alla discussione sul tema nel nostro gruppo FaceBook!