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giovedì 28 maggio 2015

L'affaire FIFA tra lotta alla corruzione imperante ed ipocrisia

La notizia dell'operazione che ha portato all'arresto di pezzi da '90 della FIFA, la federazione internazionale delle associazioni calcistiche mondiali, ha suscitato un acceso dibattito fra gli amici di CSV, divisi sulla necessita' di perseguire sempre e comunque le violazioni della legge e la corruzione internazionale e la perplessità sui metodi ed i fini dell'operazione.

Se da un lato la premessa sia chiara e condivisa, cioè che la FIFA rappresenta l'archetipo dell'organizzazione internazionale corrotta e predatoria, l'attivismo delle procure USA ed elvetiche unite allo zelo nel perseguire questi soggetti dopo decenni di lassismo globale e' quantomai sospetta e spiegabile solo considerando gli interessi in gioco dietro all'ipocrita richiamo alla lotta alla corruzione.

Chiaramente tutte le ipotesi che si possono avanzare sono puramente speculative visto che la verità probabilmente si conosce solo a Washington, ma si adombrano ipotesi che vanno dalla malcelata stizza degli USA ai quali non e' andato giù aver perso l'aggiudicazione (fraudolenta, ma non e' questa una novità) dei mondiali, alla questione puramente geopolitica che vede la vicenda come strumentale grimaldello per una "vendetta trasversale" rispetto al mondiale in Russia ed in Qatar, considerato ormai troppo anti-Saudita.

Il tutto nel contesto di un accordo sull'estradizione fra Svizzera e Stati Uniti molto poco garantista per l'accusato ed alquanto bizzarro (ma non troppo), visto che esclude estradizione per reati fiscali.

Ora, vogliamo anche noi sposare l'ipotesi del "gombloddo" anti russo o la faida interna fra ricchi sceicchi del golfo in combutta con il puparo d'oltre atlantico? 

Chiaramente la tesi e' ardita ma non infondata (aspettiamo qualche anno per la prossima release di WikiLeaks per saperne di più) ... certo e' che il calcio a questi livelli non e' più uno sport da anni ma una enorme macchina da soldi e fucina di influenze e con inconfessabili convergenze di interessi più o meno opachi, quindi i fattori politici giocano un ruolo fondamentale. Come in tutte queste vicende quantomeno oscure (tempi e modalità) vale sempre il vecchio parametro ... "cui prodest"?
Incidentalmente, forse anche alla giustizia; incidentalmente perché, se questa interessasse a qualcuno, il cittadino elvetico Sepp Blatter (Mr. 10%) sarebbe dietro la sbarre o quantomeno estromesso dalla gestione del calcio mondiale da un bel pezzo. Ma siamo troppo cresciuti per credere alle favole.


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